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Emoziona con una poesia nel tuo biglietto di auguri di Natale

by michela
ramo di pino con fiocco di spacco per incartare un regalo di Natale e usarlo come decorazione insieme a un biglietto di auguri con una poesia

Piuttosto che scrivere “cari auguri di Natale” sul biglietto di un regalo scelto con cura, perché non scrivere una poesia di Natale emozionante? Così facendo scartare il pacco sarà un’esperienza a tutto tondo a partire dai canti scritti dal tuo autore preferito. Un poeta sa come scrivere per portare a galla sensazioni ed emozioni tipiche dell’inverno, del magico periodo natalizio quando tutte le case si illuminano con gli alberi di Natale, i Presepi, cioccolata calda e calde atmosfere. Insomma, tutte quelle sensazioni e situazioni che sono un po’ hygge, come la filosofia danese.

regali di natale sotto l'albero, atmosfera caldaLeggi e scegli la poesia di Natale emozionante per il tuo biglietto d’auguri

Ogni regalo viene ricevuto da persone che stanno affrontando momenti diversi della vita, quindi scegliere una poesia che possa far riflettere, oppure una che possa far sentire compresi o semplicemente una che possa far nascere un sorriso sulla volto di chi riceve è una piccola meraviglia. Cominciamo con il poeta ermetico Ungaretti:

Natale

Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare.

Giuseppe Ungaretti

Nei versi di Ungaretti si coglie il fantasma oscuro del trauma lasciatogli dalla guerra. Già nel primo verso c’è una forte antitesi tra il Natale e la stanchezza provata dal poeta. Ungaretti non vuole uscire nella folla cittadina, perché l’assembramento gli ricorda la confusione delle trincee belliche. E alle volte la guerra può essere figurativa e la necessità di restare al caldo buono della propria casa molto reale.

Natale

Natale. Guardo il presepe scolpito,
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure di legno: ecco i vecchi
del villaggio e la stella che risplende,
e l’asinello di colore azzurro.
Pace nel cuore di Cristo in eterno;
ma non v’è pace nel cuore dell’uomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli
il fratello si scaglia sul fratello.
Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino
che morirà poi in croce fra due ladri?

Salvatore Quasimodo

Quasimodo mostra due situazioni diametralmente opposte: il presepe con la sua pace e la vita degli uomini e chiude con una riflessione amara: “Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino che morirà poi in croce fra due ladri?“. Riflettere non è un male e farlo con le aggraziate parole di un poeta può aiutare.

Passiamo  alle più liete parole scelte da Norman Wesley Brooks che spingono a dare, condividere e a portare avanti lo spirito natalizio per tutto l’anno. Insomma, siamo buoni tutto l’anno, non solo a Natale!

Lascia che sia Natale ogni giorno

Il Natale è per sempre, non solo per un giorno,
per amare, condividere, dare, non devono essere riposti
come campane, luci e tinsel, in una scatola su uno scaffale.
Il bene che fai per gli altri è buono per te stesso.

Pace sulla Terra, buona volontà per gli uomini,
pensieri gentili e parole di allegria,
sono cose che dovremmo usare spesso
e non solo una volta all’anno.

Norman Wesley Brooks

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